Weekend a Oulu, a caccia della luce
Pubblicato da La mia vita senza tacchi il
Novembre, si sa, è il mese più buio dell’anno, quassù a nord (proprio a questo serve la mia controguida resistente). Quindi che cosa si può fare, se non andare a caccia di luce, anzi, di luci? Ecco spiegata la mia gita fuoriporta a Oulu, spinta dalla voglia di luce e, ovviamente, dalla mia insaziabile fame per qualsiasi cosa che abbia a che fare con i viaggi e la creatività.
Oulu, Uleåborg nella traslitterazione svedese (perché agli svedesi piace molto usare la lettera Å), è la città gemella di Luleå, è la narciso che si specchia sulle acque finlandesi del Golfo di Botnia. Per arrivarci servono infinite ore di autobus (e lo sconsiglio), oppure circa tre ore e mezzo in auto – probabilmente anche meno durante l’estate.

Ai miei occhi, Oulu è importante per due cose. Per i suoi onnipresenti karaoke (non sono così esperta di Finlandia per parlare di “peculiarità nazionale”), e per il LUMO festival, il festival delle luci. Arrivato quest’anno alla sua settima edizione, viene di solito organizzato il terzo weekend di novembre e coinvolge svariate zone del centro cittadino.
Ora, parliamoci chiaro. Pur senza la pretesa di essere un evento al pari della Fête des Lumières di Lione, LUMO è comunque un’occasione interessante per chi si trova nei paraggi e vuole vedere qualcosa di diverso. Senza contare i risvolti sociali positivi e rivitalizzanti per una città abituata a stare a lungo al chiuso durante le ore di buio invernale.


Quest’anno le installazioni erano una ventina. Non le ho viste proprio tutte, ma quasi, anche grazie a una visita guidata gratuita (in inglese) di circa un’ora che ci ha permesso di andare “dritti al punto”. Tra le mie preferite, Trillennium Garden, composta da scatole luminose ritagliate e costruite dai bambini delle elementari, insieme ai loro insegnanti. 202020 Inverse, una vetrina in cui dei performer ballavano assecondando il cambio di colore delle luci – a sua volta influenzato dagli utenti, che condividevano il loro stato d’animo sulla pagina facebook dell’evento. E Plastic, una ‘costellazione’ di busti in plastica riciclata sospesi sopra l’acqua e tra gli alberi.
Molti altri meritavano, ma la locandina è solo in finlandese e google translate aiuta solo fino a un certo punto.

Al ritorno, ovviamente, sosta quasi obbligata ad Haparanda, dove Ittala e IKEA mi hanno accolto a braccia aperte.
Weekend fuoriporta a Oulu IN SINTESI
Durata del viaggio: 3 ore e mezza a tratta in auto, a partire da Luleå
Destinazione: Oulu, LUMO Light Festival
Durata della sosta: circa 24 ore
Notte: in un appartamento molto carino prenotato su AirBnB
Cena: da Hugo (l’unica parola finlandese che ho imparato è proprio ravintola, “ristorante”)
Brunch: in un affollatissimo, ma molto cosy, Rooster.
Impressione generale: molto positiva per noi. Grande disappunto da parte dei gatti, che ci hanno fatto trovare una gentile pipì sul letto.